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domenica 24 febbraio 2013

DAL 1 MARZO 2013 ARRIVA LA TOBIN(SENZA OFFENDERE TOBIN!!) TAX ALL'ITALIANA.VEDIAMO COME FUNZIONERA'.




Mancano oramai pochissimi giorni all'introduzione dell'imposta sulle transazioni finanziarie,detta anche Tobin Tax(art. 1 della legge nr. 228 del 2012-comma 491-499),che si applica ai trasferimenti di proprietà e strumenti partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato italiano.



Il percorso di applicazione di tale imposta sarà fatto a tappe,con il debutto, previsto il prossimo 1 marzo,solo per quanto riguarda le transazioni(a carico del solo acquirente) su azioni di Società italiane con una capitalizzazione pari o superiore ai 500 mln di euro,indipendentemente dal paese dal quale proviene l'ordine o dal mercato in cui tali società sono quotate . L'aliquota prevista per il 2013 è dello 0,12%,che diventerà 0,10% a partire dal 2014(salvo cambiamenti...in peggio!!!), sul controvalore del saldo netto positivo di fine giornata(saranno quindi escluse le operazione aperte e chiuse totalmente nella stessa giornata).

Il prossimo luglio poi sarà il turno dei derivati,con una aliquota che varierà per tipo di strumento(cw,opzioni,cfd,future,etc etc)e sarà applicata per lotto,sia sulle transazioni di acquisto che di vendita,sia intraday che multiday.

Sono escluse quindi dalla Tobin Tax :
- tutte le operazioni chiuse nella stessa giornata di apertura,indipendentemente se in ordinaria,in leva o in marginazione;
- tutte le operazioni sui mercati esteri(ad eccezione del mercato francese);
- Fondi,Sicav,Obbligazioni,ETF,ETC e valute(Forex),nonchè il trasferimento di proprietà in seguito a successione o donazione.

Questi sono i fatti.
Per fare due calcoli di quello che questa tassa comporterà,basta per esempio pensare che per comprare 10000 Enel a 2,8 euro,oltre alle commissioni bancarie per ogni eseguito e alle eventuale costo per la leva o marginazione,si somma dal 1 marzo anche 33,6 euro per ogni operazione aperta e non chiusa nell'arco della stessa giornata.Di fatto,a maggior ragione poi se  si opera in leva(dato che in multiday paghi alla banca il costo anche di questo,oltre alle commissioni) bisogna scordarsi i movimenti di uno-due tick,tanto amati dai traders più attivi.

Sicuramente,l'aspetto più odioso di questa tassa è che un trader(che già di suo deve mettere in conto rischi,stress e quant'altro deriva da questa attività) deve pagarla anche quando chiude una operazione in perdita,perchè  se può essere accettabile,in una situazione di crisi del paese,avere un aumento del capital gain(che era già passato dal 12,5% al 20% lo scorso anno,e che ora sembra peraltro in procinto di essere ritoccato nuovamente all'insù),che aumenta la tassazione solo sui guadagni ottenuti,molto meno digeribile è una tassa che si deve pagare anche  quando una operazione mi porta già ad una perdita in conto capitale(e chi fa trading sa benissimo che questa è la cosa più facile che possa avvenire).

La propaganda dei sostenitori è che con questa tassa si vuole combattere la grande speculazione,l'high frequency trading,etc etc.
A parte il fatto che se quello era il vero l'obiettivo,sarebbe stato molto semplice colpirli,senza necessità di intaccare soprattutto,come sempre avviene in particolar modo in Italia,i medio piccoli.
Ma il vero paradosso è che(come peraltro è ben dimostrato dall' unico esempio di Tobin avuto finora,quello svedese del 1984,che portò a introiti inferiori del 75% di quanto previsto-infatti venne cancellata nel 1992-,semplicemente perchè le transazioni, su cui si erano fatte le stime di incasso,diminuirono drasticamente)se l'applicazione di tale tassa non avviene a livello globale(su mercati come quelli di oggi che con un click spostano il denaro su qualsiasi parte del pianeta)la grande speculazione finisce semplicemente per spostarsi da un mercato all'altro,lasciando il cerino in mano solo ai piccoli traders,che non hanno le condizioni,economiche e tecniche,per fare questo.

Detto questo,chi ha una operatività soprattutto di posizione,con obiettivi non a breve-brevissimo termine,sostanzialmente non avrà un impatto cosi devastante(sarebbe come se la banca avesse aumentato il costo degli eseguiti,visto che appunto devi pagare sempre,anche quando perdi).
I problemi più grandi saranno per i traders più attivi e speculativi,poichè dato che spesso il controvalore per eseguito è molto elevato appositamente per poter raggiungere gli obiettivi con  piccoli movimenti,il costo della tassa inciderà così pesantemente che alla fine sarà necessario rivedere le strategie operative.
Le vie di uscita per il momento sono quelle di concentrare l'operatività in intraday(se le condizioni di mercato lo consentono),di utilizzare anche mercati che per il momento non hanno ancora applicato tale tassa,come ad esempio il Dax(sebbene in Germania stiano discutendo di quando farlo) o il Nasdaq(cui però si devono mettere in conto maggiori costi per eseguito e rischio di cambio),oppure di ridurre drasticamente il controvalore per eseguito modificando le strategie operative (invece di fare 100.000 euro per prendere 1 tick,farne 10000 per prendere 8-10 tick).

Per chiudere,l'esito di tale tassa per le casse dello Stato sappiamo già quale sarà: vi ricordate la tassa cosiddetta del lusso,quella sugli yacht(vedi qui)????

La fine sarà la stessa,non abbiate dubbi.Ma tanto i geni che fanno parte della nostra classe dirigente hanno già pronta la contromossa: portare al 25-30% il capital gain!!!!


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