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lunedì 20 maggio 2013

L'IMPORTANZA DELLA SCELTA DEI TIME FRAMES E DELL'ANALISI DEI GRAFICI PER CAPIRE COME POSIZIONARSI SUL MERCATO, E QUALE STRATEGIA OPERATIVA INTRAPRENDERE

Sono tanti gli aspetti importanti da tenere in considerazione per cercare di fare trading con profitto,  in maniera sostenibile e continuativa nel tempo. Ovviamente, alla base ci deve essere un metodo, da rispettare in maniera rigorosa - e non lasciato in balia dell'assai volatile psicologia umana - basato su un trading system che ognuno di noi deve scegliere in base ai propri obiettivi e al proprio approccio al mercato.



Già più volte, sulla pagine di Diario di un trader, abbiamo parlato di questi temi - per chi si è perso queste pagine, vi ricordo che potete trovarle tutte insieme qui.

Oggi però vogliamo focalizzarci su un aspetto assolutamente fondamentale, assieme al corretto money management, il più delle volte totalmente sottovalutato, ossia la scelta dei time frames e dell'analisi dei grafici per capire come posizionarsi sul mercato, e la conseguente strategia da intraprendere.

Tutti sono sempre pronti, sembrano quasi sulle spine nell'attesa di farlo, ad entrare sul mercato: il problema che la maggior parte decidono di farlo senza avere una strategia chiara dal punto di vista operativo, decisa a tavolino prima ancora di fare la prima mossa, da rispettare in maniera meticolosa - che poi è il motivo principale per cui la maggior parte delle persone perdono i propri soldi sui mercati.

Uno degli aspetti più sottovalutati in assoluto, dicevamo, è la scelta di quale orizzonte temporale debba avere la mia operatività. 
Sembra banale dirlo, ma è l'errore più comune che si commette quello di aprire una operazione, ignorando totalmente questo aspetto, per poi lasciare al caso il destino della stessa in base all'emotività del momento.

L'emotività la si può controllare  e ridurre solo avendo dei punti di riferimento certi, stabiliti a tavolino e  a mercati chiusi.
E la scelta dei time frames, e l'analisi dei grafici in basi a questi, è un aspetto da cui non si può assolutamente prescindere, soprattutto per capire quali sono le fasi in cui un titolo o più in generale uno strumento si trova.

Personalmente, dato che non amo una operatività fatta di  troppe operazioni giornaliere - che rischiano di far fare più soldi al broker, e magari tra non molto allo stato, se passerà la norma che porterà la Tobin Tax anche sull'intraday, che a me che corro i rischi e metto i soldi -, se devo fare operazioni veloci, diciamo dall'intraday fino a qualche giorno massimo, faccio una analisi su 3 frames, 30 minuti, 60 minuti e daily.

Se invece voglio fare una operazione di più ampio respiro, soprattutto dove i grafici mi dicono che vale la pena puntare su movimenti più ampi, segnalati tecnicamente dallo studio fatto, la scelta cade su grafici daily e weekly.

E' assolutamente fondamentale, per stabilire il tipo di operatività e gli obiettivi, che i vari frames  confermino i segnali dati da ognuno di essi, anche per stabilire gli eventuali stop loss e i take profit.

Segnali divergenti devono necessariamente avere come obiettivo una operatività più mordi e fuggi.
Segnali convergenti invece lasciano spazio senza ombra di dubbio a movimenti più ampi.

Facciamo qualche esempio, per capire meglio.

Partiamo prima con una operatività di più ampio respiro. Prendiamo il nostro Ftse mib e confrontiamolo con l'indice Sp500.


FTSE MIB WEEKLY

FTSE MIB DAILY

SP500 DAILY

SP500 WEEKLY

Se ci fate caso, dal punto di vista daily già si può  capire come sia ben diversa la situazione tecnica dei due indici, ma dove non ci sono proprio dubbi è confrontando i 2 weekly.

Se infatti i movimenti nel periodo 2008-2009 sono in qualche modo speculari, ed anche nella parte iniziale del recupero nel periodo 2009-2010, ben diverso il comportamento diventa negli anni successivi, dato che, mentre su sp500 abbiamo,  una fase zigzagante ma di assoluta regolarità, fatta di massimi e minimi crescenti, riconquistando dapprima la ema a 200, e successivamente portando al cross rialzista le ema più veloci su quelle di lungo periodo, sull'indice nostrano la situazione è rimasta ben differente. 

E l'esito dal punto di vista operativo doveva avere delle logiche conseguenze, nel periodo 2010-2013:
- su ftse mib i rialzi erano occasioni di vendita( o apertura short)
- su sp500 i ribassi erano occasioni di acquisto (vi ricordo a proposito area 1590-1600 supporto fondamentale per non rischiare bull trap) 

Guardando solo un grafico daily si possono avere dubbi a riguardo, ma cercando conferme sul weekly questi dubbi come vedete svaniscono del tutto.

Prendiamo ora invece un ftse mib su base orario e daily zoom.


FTSE MIB ORARIO

FTSE MIB DAILY


Come potete notare, fino a quando il nostro indice non ha rotto area 16100-16200 prima e 16400-16500 poi, vi è stata una lunga fase di congestione, che ha portato al test della fondamentale area di supporto - ben nota ai lettori di Diario di un trader - posta sui 15000-15200, in cui vi sono state tante opportunità di fare mordi e fuggi, un trading veloce e non di posizione quindi.
Dopo il break up di area 16100-16200, con gli indicatori daily già tutti in buy da giorni, è arrivato il segnale di ingresso sul mercato di posizione. E come potete notare, questo segnale attivo da un mese ormai, nonostante divergenze e segnali di eccesso, continua a rimanere intatto.

Capite ora perchè per scegliere cosa posizionarsi sul mercato, è fondamentale scegliere l'orizzonte temporale con assoluta precisione, effettuando una analisi su più frames, i cui segnali diventano tanto più affidabili quanto i vari frame si confermano reciprocamente o meno?? 

E soprattutto, capite perchè per decidere quali debbano essere gli obiettivi in termine di take profit, e i livelli eventuali di stop loss, è fondamentale capire in che fase si trova su ogni frame lo strumento su cui vogliamo impostare una strategia???
Perchè se uno strumento è in fase rialzista di breve, ma è ancora neutrale o ribassista di lungo(vedi il nostro indice, o la maggior parte dei titoli bancari-assicurativi), gli obiettivi di rialzo, ma anche la strategia in generale, sono ben diversi da quanto uno strumento è rialzista su tutti i frame.

Vediamo un esempio pratico a al proposito, già trattato molte volte nei nostri tutorial, ossia il titolo Azimut.


AZIMUT DAILY

AZIMUT WEEKLY


Fino a quando il titolo non ha riportato in positivo tutte le medie, con il relativo cross rialzista delle ema piu veloci su quelle di lungo, e ovviamente non ha violato al rialzo, nell'agosto del 2012, l'area 8-8,5, dove transitava la trendline ribassista di lungo, i movimenti sono stati molto erratici e praticamente  di congestione priva di direzionalità, fra resistenza e media a 200 weekly.

Al break up dei livelli suddetti, come si può notare chiaramente, tutti i frames hanno gridato a gran voce un unica  e sola cosa: STRATEGIA ESCLUSIVAMENTE LONG, comprando ogni ribasso e dimezzando la posizione sugli eccessi di breve. Da agosto ad oggi, Azimut, raddoppiando nel frattempo il suo valore (bada bene: con un mercato praticamente fermo), ha lavorato quasi sempre sopra la ema a 25 daily (segnale questo di grande forza), con rarissime eccezioni, tra cui una recentemente in aprile, scendendo tra la 65 e la 100. Area 11,9-12, indicata nel tutorial Consigli Utili mesi fa, ha fatto più volte da supporto. Ora sul titolo si stanno cominciando a vedere segni di stanchezza, con qualche divergenza anche sul settimanale, ma fino quando i 13,8-14,5 faranno da supporto saranno solo indizi e niente più.

Come vedete, anche con un mercato come il nostro, assolutamente piatto rispetto ad altri, si possono trovare titoli che hanno avuto un  andamento e di conseguenza una performance simile ai mercati più forti, vedi Luxottica, Tods, Lottomatica, etc etc. L'unico modo per scoprirli questi titoli, e soprattutto per stabilire la migliore strategia possibile, è quella di effettuare l'analisi su più frames, una volta deciso con che tipo di orizzonte temporale voglio approcciare il mercato.

Alla prossima!!!


6 commenti:

  1. non posso che ringraziarti ed apprezzare la tua disponibilità e l'ammirevole e disinteressato impegno a divulgare queste nozioni .. semplici ma assolutamente efficaci... Maurizio...

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  2. Ciao Maurizio, grazie dei complimenti.
    Credimi comunque, non serve avere chissà quale indicatore rivoluzionario, anzichè algoritmo megagalattico:))) Bastano poche, ma semplici regole, avere le idee chiare, stabilire cosa fare a mercati chiusi, e mettere in pratica(sempre non in maniera random) quel che si è stabilito. Fino a quando i risultati non dimostrano che il tuo trading è profittevole in maniera sostenibile e continuativa, ci devi lavorare ovviamente sul tuo trading system - sempre a mercati chiusi e mai ad operazione aperta, perchè sarai sempre troppo emotivo e poco razionale. Quando i risultati ti dimostreranno che sei sulla via giusta, ti sentirai più sicuro e sarai sempre meno emotivo. E' un lungo percorso, ma ci si può arrivare se si rispetta quanto detto sopra.

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  3. La semplicità è sempre la carta vincente.. sto mettendo in pratica i tuoi consigli per adesso parto dai tuoi suggerimenti (quindi, analisi già fatta) ... i risultati sono incoraggianti, certo, non è tutta farina del mio sacco ma la gestione è a mio completo carico :-) ..

    PS apprezzo il tuo attaccamento alla tua terra non perchè pugliese ma per il principio

    Maurizio

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  4. buona sera updown ho scoperto questa sera il suo blog e x una volta leggo cose molto interessanti e non cialtronerie come al solito si legge nei vari forum...

    Una domanda io sono su Pirelli,lei come la vede nei prossimi mesi arco temporale 2-3 mesi...grazie buona serata

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  5. Ciao Massimo ti ringrazio delle belle parole innanzi tutto, che fanno sempre piacere.
    Su Pirelli arriva update oggi:) saluti cordiali

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  6. Ragazzi prendo spunto da una domanda arriva sulla nostra pagina Facebook facendo alcune precisazioni, giusto per maggiore chiarezza:
    a seconda di come si vuole posizionarsi sul mercato - fare una operatività più veloce, oppure fare una operatività più di posizione - si deve effettuare una analisi su più frames temporali.
    Su una operatività veloce, ovviamente servono grafici intra- personalmente utilizzo 30 e 60 minuti, ma si può anche scendere, a condizione di non farlo troppo per evitare falsi segnali - e un daily.
    Su una operatività di posizione e di ampio respiro, dove gli intra per ovvie ragioni non servono a nulla, si devono avere daily e weekly, magari con conferma finale del monthly, se proprio si vuole lavorare di lungo(vedi chi costruisce pacchetti in accumulazione su etf, incassandosi cosi anche i dividendi annulai nel frattempo).

    Detto questo, per decidere come questa operatività deve essere impostata strategicamente, è fondamentale capire non solo i segnali che ti danno i singoli frames, ma cercare se vi sono conferme o meno fra i differenti frames di cui si compone la tua analisi.
    Questo anche per stabilire meglio stop loss, e soprattutto l'obiettivo di profitto della tua operazione, che non può essere lasciato al caso(come piu o meno fanno tutti).

    Se vi sono divergenze fra i frames o segnali contraddittori, ad esempio si può anche decidere di non farla affatto l'operazione o se la si fa, con obiettivi molto stretti e veloci, rispetto a quando invece tutti i frames confermano i segnali.

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