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domenica 27 gennaio 2013

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO PER FARE UN BUON TRADING - parte seconda

Come promesso qualche settimana fa,torniamo con la seconda parte di questo speciale dedicato a chi vuole fare trading,indipendentemente se per arrotondare con il proprio gruzzolo,facendo un trading piu di medio periodo(cosa a mio modo di vedere molto piu semplice,con un buon metodo),oppure per chi pensa di poterlo fare come vera e propria attività lavorativa,provando quindi a vivere di trading(cosa molto più complicata e difficile da realizzare,come i fatti dimostrano,soprattutto per la componente psicologica che mette a dura prova portafoglio e nervi-per ovvi motivi dato che tutto dipende dal trading).



Diciamolo subito: capire cosa fare,come posizionarsi,il metodo da utilizzare,le strategie da adottare,etc. etc fanno parte di un lungo percorso di maturazione e crescita,che consente alle persone di capire quali scelte fare. 

Probabilmente, per arrivare a fare una scelta drastica e coraggiosa(perchè ci vuole coraggio senza ombra di dubbio)di decidere di vivere facendo trading,quindi senza altri redditi da lavoro(pagando solo la ritenuta alla fonte,con tutto quello che questo comporta in termini previdenziali,assicurativi,etc etc),una persona deve avere veramente nel sangue la predisposizione a fare ciò,soprattutto dal punto di visto emotivo e psicologico.

Tale componente infatti riveste un peso preponderante,sia nel corretto approccio verso i mercati,sia  a maggior ragione nella capacità di continuare ad avere risultati sostenibili nel tempo.
Persone che occasionalmente,o per un certo periodo,sono in grado di fare guadagni,anche importanti,ce ne sono tantissime(si pensi ai periodi di bolla,dove davvero anche chiudendo gli occhi si ha la possibilità di fare soldi facili).
Ma  la stragrande maggioranza,come sappiamo,alla lunga lascia quelli e gli altri di soldi,e in ogni caso,non riesce ad ottenere risultati positivi sostenibili nel tempo.

Molto piu fattibile invece,a mio modo di vedere,anche se tutt'altro che facile sia chiaro,costruire un metodo per fare trading  per remunerare in maniera soddisfacente i propri risparmi,ma rimanendo sempre in un contesto di attività secondaria. Questo soprattutto perchè la tranquillità di avere un reddito da lavoro(soprattutto se a tempo indeterminato,meglio ancora se con le garanzie date dal pubblico o da una grande azienda),con le necessarie coperture previdenziali e assicurative(che vivendo solo di trading non si avrebbero-e quindi una persona sarebbe costretta a costruirsi a proprio spese,per far fronte agli imprevisti che la vita comunque può riservare),sommato al fatto che,vi assicuro,anche con la piu grande predisposizione e la piu grande esperienza acquisita,sui mercati non sei mai al sicuro su niente,sono due fattori da tenere bene a mente. 

Detto questo,altra considerazione importante per scegliere cosa fare è quella di valutare i capitali che sono a disposizione.
Ovviamente,se la mia vuole essere una attività secondaria,va bene qualsiasi somma,anche se questa, per avere una buona possibilità di ottenere adeguata e sostenibile remunerazione, dobbiamo essere certi di non averne bisogno per un ragionevole periodo di tempo.

Per arrivare anche solo a pensare invece di poter vivere di trading,le somme a disposizione devono essere importanti,per tutta una serie di ragioni. Questo perchè devo costruirmi nel tempo tutta una serie di "cuscinetti" di emergenza da utilizzare in caso di imprevisti,sia personali che operativi,oltre che per farsi da se i piani previdenziali e assistenziali.
Ma anche perchè il mio capitale rappresenta il mezzo piu importante per poter fare il mio lavoro, e più questo è grande,piu è fondamentale aumentare prudenza e  utilizzo di strumenti di protezione.
La cosa ideale,a mio modo di vedere,fatto 100 un  patrimonio finanziario,è avere un 50% almeno in investimenti ad alto grado di sicurezza e rischio bassissimo(quindi portafogli remunerati e qualche obbligazione corporate con buona cedola, da comprare sui tonfi del mercato,tipo Nestlè per intenderci),che finanzi annualmente i costi per i piani previdenziali e assistenziali.
Poi un 30-35% che lavora su posizioni in etf e azioni,in maniera non altamente speculativa,posizionandosi nel breve-medio periodo,con leva davvero ridottissima,o addirittura senza leva(sia per i costi della marginazione per posizioni di lungo periodo,sia per i rischi insiti nell'utilizzo della leva stessa).
Infine un 15-20% dedicato al trading più attivo e altamente speculativo(quanto dipende dal proprio metodo,dagli strumenti scelti e dalle strategie utilizzate),basato quindi essenzialmente su intraday e operazioni di brevissimo periodo,con un buon utilizzo di leva finanziaria(ma senza mai spingersi oltre certe soglie,mi raccomando!).

Per poter anche solo pensare, in ogni caso, di fare soldi sui mercati(indipendentemente se come attività secondaria o principale),devo avere un metodo operativo che mi da risultati positivi(misurabili sia in termini assoluti,ma soprattutto in termini statistici ben precisi)per un periodo sufficientemente lungo di tempo.
E che tenga conto anche di diverse situazioni di mercato.

Personalmente,per farvi un esempio(ma ognuno può avere necessità di tempi diversi),ho iniziato a fare trading nel 97-98,ma ho capito di poter fare risultato in maniera sostenibile nel tempo solo dopo 3-4 anni(diciamo dopo lo scoppio della bolla sui tecnologici del 2000-2001); e di poter vivere in maniera esclusiva di questo,solo a partire dal 2003-2004(quindi quasi 7 anni dopo).

Questo metodo operativo lo devo applicare in maniera fredda e scrupolosa e non devo metterlo mai in discussione fino a quando i risultati,assoluti e statistici,non mi dicono che devo farlo. Le strategie operative vanno stabilite a mercati chiusi,non devono essere influenzate dal "rumore" sempre presente derivante da news e rumors(che servono solo a  correggere o ad amplificare movimenti di fondo sempre ben definiti),e devono avere sempre ben chiari 3 elementi: a che prezzo comprare o vendere-in caso di short,;quale è il mio obiettivo(di rischio-definito da stop loss RIGIDISSIMI- e rendimento-definito da take profit,questi volendo anche  piu flessibili);quanta parte del mio capitale dedicare  ad una operazione(non esponendomi mai comunque oltre certe soglie).

Se faccio trading come attività secondaria,il mio metodo può anche esporre a volatilità estrema il mio portafoglio(se questo è il mio obiettivo ovviamente),che può essere sottoposto quindi a scossoni,perchè comunque questo non mette a repentaglio la mia situazione complessiva,avendo la serenità di avere comunque uno o piu redditi da lavoro in famiglia.

Se invece voglio vivere di trading,il mio metodo deve avere risultati quanto piu possibile poco volatili e costanti nel tempo,anche per  consentirmi di adeguare il mio tenore di vita a questi risultati. I "cuscinetti di emergenza" ,oltre a servirmi per i motivi suddetti,possono essere utilizzati anche nelle occasioni "storiche" che i mercati offrono "una tantum" nel corso degli anni,sebbene sempre utilizzando gli adeguati strumenti di  protezione.

Prima di concludere questa seconda parte,un piccolo chiarimento e tre grafici,un sp500 weekly,un ftse mib weekly e un ftse mib orario.
Il piccolo chiarimento: quanto sopra detto,è frutto della mia analisi e della mia esperienza.Questo ovviamente non è detto che possa essere valido per tutti,ognuno infatti le proprie scelte le deve SEMPRE fare da solo in base ai propri obiettivi,e alle proprie valutazioni. Le considerazioni sul metodo però,vi assicuro,sono oggettivamente valide per tutti,e se qualcosa non funziona,dipende solo ed esclusivamente dal fatto che vengono disapplicate le regole del proprio metodo operativo. Nessuno che ha un metodo che funziona in qualsiasi condizione di mercato vi dirà mai tutti i segreti del proprio metodo,frutto di studi,di stress emotivi,"sciaquadenti","bagni di sangue",durati anni e anni.
E se qualcuno prova a vendervi questo,dubitatene sempre.
Però le regole che sono alla base di un metodo sono veramente universali.
I grafici che vi pubblico servono a farvi capire come un semplice grafico weekly di sp 500 e ftse mib (con ema a 25-65-100 e 200)possa essere un buon punto di partenza per capire come posizionarsi sul mercato(la terza parte sarà dedicata a questo),ossia long,short o flat(se si è in trading range o in situazione di incertezza),utilizzando il proprio metodo.
Quello orario serve a farvi capire come in situazione di trend(come quello partito sul nostro indice dal 10 dicembre 2012) non è poi cosi difficile seguirlo il movimento.

Alla terza parte il compito di spiegarvi meglio tutto ciò.





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