Non si può dire che i fatti non ci abbiano dato ragione.
Il bear market è stato neutralizzato l'estate scorsa, con un movimento violento da area 12300 ai 16700 in appena 7 settimane, quando il bazooka di Draghi prima, seguito a ruota da tutte le altre banche centrali poi, Fed in testa a fare da capofila come sempre ovviamente, ha fatto capire ai mercati che si poteva stare tranquilli, in quanto avrebbero ricevuto tutta la liquidità necessaria per continuare nella loro opera di manipolazione artificiale dei prezzi degli assets finanziari.
Da settembre a inizio dicembre abbiamo avuto una fase di consolidamento, seguita da un impulso violento al rialzo durato anche questo 7 settimane, con un movimento da poco sopra i 15000 fino a lambire i 18000, cui ha fatto seguito la ben nota fase correttiva prima e di congestione poi, che per l'appunto ha riportato i corsi sui noti, e come detto sopra, spesso citati, 15000-15200.
Il nuovo test di questa fondamentale area ha generato dapprima un rimbalzo deciso verso gli ostici 16150-16200, e poi, non appena l'indecente classe politica italiana ha dato segnali di voler uscire dall'impasse in cui si era cacciata da oltre 2 mesi, la violazione in rapida successione sia di tale area di resistenza, sia di quella successiva posta sui 16400-16450.
Come potete vedere dai grafici allegati, l'ultimo ostacolo degno di nota tecnicamente resta quello di area 17050-17200,al di sopra del quale si aprirebbero autentiche praterie, disseminate solo da ostacoli intermedi di scarsa valenza - buoni solo per consolidare-, il cui target finale sarebbe posto nell'ampia area 18600-19000.
FTSE MIB WEEKLY
FTSE MIB DAILY
I supporti che manterranno intatta la positività di breve riacquisita recentemente sono per l'appunto quelli sopra citati, ex resistenze, ossia 16400-16450 prima e 16150-16200 poi.
Rimangono due dubbi forti davanti a questa situazione apparentemente positiva di fondo, appena riconquistata : la situazione tecnica degli indici americani, che nonostante il ritorno sui massimi mantiene ancora uno scenario di fondo di forte rischio - come vedrete anche dall'update su sp500 in arrivo nelle prossime ore-; una stagionalità tutt'altro che rassicurante, soprattutto per un mercato in condizioni cosi delicate e fragili come il nostro.
Fondamentalmente, nonostante la neutralizzazione del quadro tecnico di lungo periodo avvenuta durante l'estate 2012, di lungo siamo ancora ribassisti. E non bisogna dimenticarcelo, soprattutto se consideriamo che Dax è in prossimità dei massimi storici e dow e sp500 ne han fatti di nuovi già da tempo.
Di sicuro, fino a quando sp500 chiude settimanalmente e mensilmente sotto i 1600, ci sentiamo di dire che bisogna prestare moltissima attenzione, anche perchè maggio è un mese delicatissimo. Come dimenticare d'altronde il flash crash del 2010, proprio ad inizio maggio, quando l'indice americano, che aveva toccato i suoi massimi proprio a fine aprile in area 1220, scese in pochi giorni fino a 1065, lasciando in un giorno in poche ore fino al 9% - con titoli che fecero anche molto peggio- salvo poi recuperare successivamente????
Le condizioni tecniche, dal punto di vista generale, sono molto simili ad allora.
Questo ovviamente non significa che si possa ripetere tale e quale questo evento, ma non vi sono dubbi che fino a quando non rompiamo con decisione e volumi i 1600, con conferme weekly prima e mensile poi, bisogna avere molta, moltissima prudenza.
SP500 FLASH CRASH 6 MAGGIO 2010
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