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martedì 17 settembre 2013

CONSIGLIO DI LETTURA: GEAB NR. 77 - LA FINANZA, L'ECONOMIA E LA SITUAZIONE MONDIALE ALLA FINE DEL 2013: TRE SCINTILLE E UNA POLVERIERA

Torna nei nostri consigli di lettura, dopo la pausa estiva, il report rilasciato dal gruppo LEAP 2020 chiamato Geab, arrivato al nr 77.


Buona  lettura.

La finanza, l'economia e la situazione mondiale alla fine del 2013: tre scintille ed una polveriera
Il sole dell’Estate 2013, lontano dall'aver portato a quella pausa che qualcuno sperava, ha continuato a surriscaldare fino al calor bianco la finanza, l'economia e, soprattutto, la geopolitica mondiale. Il “pomo della discordia” siriano ha mostrato fino a che punto la comunità internazionale fosse divisa. Le notizie economiche, nonostante l’utilizzo di tutti i trucchi immaginabili, si sono ostinatamente rifiutate di annunciare quella ripresa lungamente attesa, le guerre valutarie si sono riaccese colpendo i paesi emergenti, mentre i tassi d’interesse dei Titoli di Stato sono ormai andati fuori controllo ...
 
Fine 2013 – Crollo dei mercati finanziari statunitensi e fallimento del settore immobiliare
Analogamente al 2008, sono presenti tutti gli ingredienti necessari per un nuovo crollo del mercato finanziario americano. Dal momento che gran parte della strategia di "rilancio" era costituita da una scommessa sul mercato immobiliare, siate pronti ancora una volta a vedere il fallimento ed il successivo salvataggio delle agenzie pubbliche o semi-pubbliche statunitensi ...
 
Colpo di stato militare in Egitto – Persi per la democrazia 5 - 10 anni, nel Medio Oriente ... fino all'esplosione politica dell’Arabia Saudita?
La primavera egiziana, e la speranza di rinnovamento politico che essa simboleggiava nel mondo arabo, è morta e sepolta. Stimiamo che il processo democratico, nel Medio Oriente, abbia perso tra i 5 ed i 10 anni ... tempo guadagnato per quegli interessi che si sono rimpinzati, negli ultimi 60 anni, alle spalle della regione.
 
Raccomandazioni strategiche e operative
Valute, guardarsi dalle turbolenze di breve termine
Tenersi lontano dai Titoli del Tesoro USA
Oro, il prezzo è di nuovo in crescita
Petrolio, nessun aumento in vista ...
 
GlobalEurometre, i risultati e le analisi
Il questionario, infine, mostra un certo ottimismo, alla fine di questa Estate: nessun timore per l'Euro, per le banche o per il lavoro; c’è una maggiore tranquillità sul denaro, ed il 10 % in più dei nostri intervistati nota segni di ripresa economica nel proprio paese ...
 
 
GEAB n. 77 – LA FINANZA, L’ECONOMIA, LA POLITICA E LA SITUAZIONE MONDIALE ALLA FINE DEL 2013: TRE SCINTILLE ED UNA POLVERIERA
Il sole dell’Estate 2013, lontano dall'aver portato a quella pausa che qualcuno sperava, ha continuato a surriscaldare fino al calor bianco la finanza, l'economia e, soprattutto, la geopolitica mondiale. Il “pomo della discordia” siriano ha mostrato fino a che punto la comunità internazionale fosse divisa.
Le notizie economiche, nonostante l’utilizzo di tutti i trucchi immaginabili, si sono ostinatamente rifiutate di annunciare quella ripresa lungamente attesa, le guerre valutarie si sono riaccese colpendo i paesi emergenti, mentre i tassi d’interesse dei Titoli di Stato sono ormai andati fuori controllo ...
Il prossimo Autunno, purtroppo, non calmerà le acque. A Washington, la fine della pausa politica estiva ha messo pressione sulle discussioni relative alla Siria, sulle votazioni per il bilancio, sul tetto al debito pubblico, etc. Le divisioni estreme tra Democratici e Repubblicani rendono questo periodo pieno di pericoli.
Il settore finanziario, dopo la pausa estiva, non è da meno, con all'ordine del giorno la progressiva riduzione del programma di Quantitative Easing della Fed, a sostegno dell'economia, con il conseguente fallimento della città di Detroit, e con le grandi banche occidentali che ritirano, per necessità, il loro appoggio al Governo degli Stati Uniti.
Infine la geopolitica, alla fine della pausa estiva, promette di essere essa stessa ricca di eventi: i paesi emergenti, scottati dalla speculazione sulle loro valute, di certo non staranno a guardare (la qual cosa è premessa per reali fuochi d'artificio, sul mercato dei cambi), ed inoltre vorranno approfittare della loro vittoria in Siria per aumentare i loro poteri.
Layout completo dell'articolo:
1 . A Washington ricomincia la soap opera politica
2 . La Fed perde il controllo
3 . La prossima Cipro sarà americana
4 . Le banche abbandonano il Tesoro
5 . Il grande bluff siriano
6 . Tra Scilla e Cariddi
7 . La perdita d’influenza degli Stati Uniti
8 . Paesi emergenti: ultimazione del processo di disaccoppiamento dalle economie occidentali
9 . Giappone: riallineamento regionale
10 . Europa al bivio
11 . La deriva del vascello della governance mondiale
La parte pubblica del Geab n. 77 contiene le sezioni 1, 2 e 3
 
A WASHINGTON RICOMINCIA LA SOAP OPERA DELLA POLITICA
Avevamo quasi dimenticato le divergenze tra Democratici e Repubblicani, visto che c'erano così tante notizie a livello internazionale. Ma coloro che sono interessati ai meandri della serie "allarme a Washington ", staranno in apprensione per parecchie altre settimane (1).
Tra discussioni sulla Siria (che d’ora in poi non sarà più un problema, ma che ha comunque riflesso la scommessa estiva dell’Occidente, come andremo a vedere), sul bilancio per il 2014 e sul tetto al debito pubblico, i Repubblicani useranno tutto il loro potere di blocco per ottenere grandi concessioni da Obama.
E va da sé che combatteranno fino allo stremo, chiedendo o il sacrificio della riforma del sistema sanitario statunitense, o ulteriori tagli alla spesa sociale (o, meglio, entrambe le cose) (2).
Naturalmente, visti i pericoli legati ad un mancato accordo su questi temi (3), non c’è alcun dubbio che un compromesso last-minute (o anche qualche ora o giorno dopo la scadenza) verrà trovato. Questo compromesso farà crescere la pressione sui quei milioni di americani che dipendono dai sussidi governativi (4) .
Tuttavia, lo spettacolo della lacerazione degli Stati Uniti porterà un nuovo duro colpo alla credibilità del paese, un ulteriore ed inutile momento di nervosismo ai mercati, e sarà considerato come uno sgraditissimo gioco condotto sui nervi dei creditori stranieri, con la Cina in primo piano.
Questa cacofonia, senz’altro di troppo, metterà fine alla traballante fiducia in quel che resta della potenza leader nel mondo. E senza fiducia, un paese perde tutto ciò che lo tiene in vita .
I nostri lettori sanno che tutto ciò condurrà direttamente verso l’inevitabile deterioramento dell’influenza degli Stati Uniti, di cui parleremo nel prosieguo del Geab, perché è essenziale per comprendere gli sviluppi mondiali che sono in corso .
In breve, nei prossimi mesi la politica degli Stati Uniti sarà la prima delle tre scintille in grado di accendere la miccia collegata alla polveriera dell'economia globale, che non ha ancora completamente tagliato il cordone ombelicale con lo zio Sam .
 
LA FED PERDE IL CONTROLLO
Peggio ancora, i tassi d’interesse dei Titoli statunitensi, come abbiamo più volte preannunciato, sono ormai fuori controllo. Nonostante i massicci acquisti di T-bonds USA (pari a 45 miliardi/mese) effettuati dalla Fed, nonostante una riduzione nell’emissione di titoli (grazie alla diminuzione del deficit di bilancio), i tassi d’interesse continuano a salire.
Se l’aumento dei tassi fosse solo una questione legata alle voci di una riduzione del QE3, questi avrebbero cominciato a salire soltanto dopo la loro diffusione, e non è questo il caso … ed inoltre, se la semplice voce di una riduzione del QE3, pari al 10%, ha causato un aumento maggiore di un 1 punto percentuale nei tassi annuali dei Titoli a 10 anni, questo non fa ben sperare riguardo a quello che succederà quando la Fed arresterà completamente il suo sostegno.
 
Possiamo dedurre, pertanto, che la Fed non controlla più alcunché, e che la sua successiva dichiarazione sia servita solo a far credere che la situazione fosse ancora sotto controllo.
In ogni caso, il QE3 non è di alcun aiuto all'economia reale, perché supporta soltanto la formazione di bolle nei mercati finanziari ed immobiliari (5). E’ la ragione per cui la Fed non esita molto a ridurlo, mascherando la riduzione come mera conseguenza di un cosiddetto consolidamento dell'economia. E’ solo una questione d’immagine, l'unica cosa che, per il momento, la Fed riesce ancora a salvaguardare.
Essa, in realtà, non ha possibilità di scelta: in aggiunta al fatto che le dimensioni del suo bilancio stanno crescendo pericolosamente, l'opinione generale è che, ora, la cura sia peggiore della malattia, perché rimanda il confronto con la realtà, e quindi lo scoppio delle suddette bolle. Per non parlare, ovviamente, della pressione politica indubbiamente esercitata dalla Cina e dagli altri paesi.
La Fed, inoltre, deve mantenere il ruolo internazionale del Dollaro, vitale per l'economia americana, che non potrebbe uscire indenne da un cambiamento nella valuta di riserva internazionale: tutto ciò richiede che la Fed mantenga il suo valore, aumentando l'attrattiva delle obbligazioni statunitensi.
Ma è importante constatare che, nonostante le voci di una riduzione del QE3 a partire da Settembre (6) (la qual cosa ridurrebbe la quantità di Dollari che vengono stampati ogni mese), nonostante le voci di una guerra in Siria, che avrebbero causato, di norma, una "fuga verso il Dollaro", quest’ultimo non sia salito contro l'Euro.
Tutto ciò prova di come il Dollaro abbia davvero bisogno di una “spinta”, per evitare un forte e dannoso deprezzamento. Torneremo sulla mancanza di una "fuga verso la sicurezza", causata dal rischio di un attacco contro la Siria: è il segno rivelatore di un cambio di “sentiment”, molto preoccupante  per gli Stati Uniti.
La perdita del controllo sui tassi d’interesse è la seconda scintilla vicino alla polveriera. Una scintilla enorme, che sembra più che altro una fiamma ossidrica .
 
LA PROSSIMA CIPRO SARA’ AMERICANA
Ma non sono solo i Titoli di Stato ad essere in caduta libera. A seguito del fallimento della città di Detroit, il mercato dei Munibond (Obbligazioni Municipali statunitensi) è anch’esso estremamente teso (7), come risulta dal grafico a seguire.
E’ questa l’allarmante situazione di molte città americane che, nei prossimi mesi, porterà inevitabilmente ad altri significativi fallimenti. Nel separare i debiti municipali da quelli nazionali, vengono mostrati numeri certamente migliori, ma i rischi però si raddoppiano.
 
Puerto Rico potrebbe essere tra le prossime vittime del mercato: questo paese sembra già alle prese, in effetti, con tassi d’interesse insostenibili (8).
Tutto ciò ci ricorda l'incidente di Cipro … eccetto che per la popolazione (che a Puerto Rico è tre volte più grande), e che non sta accadendo in Europa (ma nella sfera degli Stati Uniti). Scommettiamo che, questa volta, l'isola sarà considerata insignificante, a differenza ovviamente di Cipro ...
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Note:
(1) Fonte: ABC 7 News, 07/09/2013.
(2) Fonti: FOX News (27/07/2013), CNN Money (06/09/2013), Huffington Post (10/09/2013).
(3) Si legga ad esempio il Fiscal Times (10/09/2013), sulle conseguenze del blocco al tetto del debito.
(4) Si legga ad esempio il New York Times (05/09/2013), sulla riduzione delle prestazioni erogate ad un numero sempre crescente di persone, dipendenti dai buoni pasto .
(5) Senza parlare delle conseguenze interne per gli Stati Uniti, che sono le uniche che contano agli occhi del paese, nonostante che il ruolo globale del Dollaro avrebbe dovuto rendere i leaders americani consapevoli delle proprie responsabilità, sulla scena internazionale. Questo non è mai stato il caso, negli ultimi 40 anni, e non ci sarà certo alcun cambiamento nel corso di questa grave crisi, che coinvolge la sopravvivenza stessa del paese.
(6) Fonte: CNBC, 28/09/2013 .
(7) Si legga ad esempio The Future Tense, 29/07/2013 .
(8) Fonte: Wall Street Journal, 09/09/2013 .


FONTE: FABIONEWS
Si ringrazia Franco per la traduzione.

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